Le coltivazioni biologiche sono sempre più diffuse e i prodotti dell’agricoltura biologica sono sempre più ricercati. Ma quali siano i punti che differenziano nella pratica l’agricoltura convenzionale da quella biologica non sono poi così noti.
Molto superficialmente si può pensare che coltivare biologico significhi solo sostituire concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi e pesticidi utilizzai tradizionalmente con altri di diverso impatto sulla natura e approvati dalle normative in materia di coltivazioni biologiche.
In realtà questa è solo una parte delle attività relative alle coltivazioni biologiche; alla loro base c’è un lavoro molto più complesso di applicazioni di principi di agroecologia, che vanno ad agire sulla qualità del terreno, sulla biodiversità, sull’ambiente in generale.
Vediamo, allora, quali sono le azioni su cui si basano l’agroecologia e le coltivazioni biologiche.
• Migliorare e incrementare la fertilità del suolo: oltre che tramite l’uso di fertilizzanti organici compostati, che è la pratica che è generalmente conosciuta ai più, ciò si ottiene tramite il sovescio, che consiste nell’interramento dei residui vegetali delle colture precedenti, assieme all’inserimento in rotazione di colture di legumi. Il fine è quello di aumentare quantità e qualità della sostanza organica del suolo.
• Rotazione e avvicendamento delle colture: a proposito di questa pratica c’è un preciso rifermento ministeriale, che indica che tra due uguali colture sullo stesso terreno in mezzo devono esserci almeno un minimo di due cicli di colture diverse, di cui uno di leguminose o un sovescio. Questo non solo arricchisce il terreno, ma anche la biodiversità aziendale e, in più, si riesce a tenere sotto controllo le specie vegetali infestanti e a prevenire patologie e parassiti.
• Scelta varietale: la scelta delle varietà da coltivare è quanto mai importante. Non esiste un decalogo da cui attingere, ma solo l’esperienza diretta sul territorio. Ogni territorio, per composizione del suolo e clima, ha delle specificità, che rendono i prodotti dell’agricoltura biologica fortemente legati ad esso.
• Siepi e alberature: nelle coltivazioni biologiche si presta molta attenzione anche alle siepi e agli alberi, che al di là della loro funzione di miglioramento dell’estetica del paesaggio servono soprattutto ad alimentare la biodiversità, non solo vegetale, ma anche animale, ospitando specie di predatori naturali dei parassiti e agendo anche da vara e propria barriera fisica da possibili attacchi esterni.
• La consociazione: si tratta della coltivazione contemporanea di piante di specie diversa sullo stesso terreno che siano compatibili biologicamente e da un punto di vista colturale. Quali sono i vantaggi? In primis si ha un utilizzo più proficuo del suolo a disposizione; in secondo luogo, le specie vegetali si appoggiano a vicenda, o l’una ha lo scopo di proteggere l’altra.