Mosca dell'olivo
Rimedi bio

M.A.I.E.R. Srl

La mosca dell'olivo, detta anche mosca olearia, è un insetto che attacca le drupe dell'olivo causando gravi danni alla qualità e alla quantità del raccolto e, di conseguenza, dell'olio prodotto.
Il suo nome scientifico è Bactrocera oleae ed è un insetto appartenente alla famiglia dei Tephritidae, che comprende diverse specie di mosche frugivore. Ha un corpo simile a quello di una mosca comune, ma leggermente più grande – 4/5 mm di lunghezza, di colore bruno-dorato e con la testa rossiccia e gli occhi verdi. Le ali sono trasparenti con macchie scure.
È originaria del bacino del Mediterraneo, dove è presente in tutte le zone di coltivazione dell'olivo, Italia compresa.

Cosa fa la mosca dell'olivo?
La mosca dell'olivo compie il suo ciclo biologico all'interno delle olive, dove si nutre e si riproduce.
A partire dall’estate, la femmina depone le uova sotto la buccia delle drupe – per farlo, quindi, perfora la superficie delle olive. Ogni femmina può deporre fino a 400 uova nel corso della sua vita.
Dalle uova si schiudono le larve. Queste si sviluppano attraverso tre stadi, scavando gallerie nella polpa delle olive e alimentandosi dei succhi zuccherini. Le larve mature raggiungono una lunghezza di 6-7 mm e sono di colore bianco-giallastro. A questo punto escono dalle olive forandole nuovamente e vanno ad impuparsi nel terreno; da qui emergono gli insetti adulti, che sono attivi da aprile a novembre, con picchi in primavera e in autunno. Gli adulti si nutrono prevalentemente di melata e possono vivere fino a due mesi.

Come combattere la mosca dell'olivo


La mosca olearia è considerata l'avversità più grave a carico dell’olivo: la raccolta e la seguente produzione di olio ne vengono seriamente minate.
Le olive attaccate dalla mosca presentano macchie scure, fori di uscita delle larve e marciumi causati da funghi e batteri che penetrano attraverso le ferite. L'olio ottenuto da queste olive ha un sapore amaro, un odore sgradevole e un alto grado di acidità.

Per contrastare la mosca dell'olivo si possono adottare diversi metodi di lotta, che vanno dalla prevenzione alla cura.

La prevenzione


• Raccolta tempestiva delle olive e loro molitura entro 24 ore
• Rimozione delle olive rimaste sugli alberi o cadute a terra, che possono ospitare le larve svernanti
• Utilizzo di varietà resistenti o tolleranti alla mosca
• Applicazione di caolino, una polvere bianca che maschera il colore e l'odore delle olive, rendendole meno attrattive per le femmine di mosca.

La cura
• Monitoraggio della presenza della mosca tramite trappole cromotropiche o a feromoni, da posizionare sugli alberi da aprile a novembre
• Lotta chimica, basata sull'uso di insetticidi specifici per la mosca, da applicare seguendo le indicazioni dei produttori e rispettando i tempi di carenza
• Lotta biologica, basata sull'impiego di organismi antagonisti della mosca, come funghi entomopatogeni – Beauveria bassiana e Metarhizium anisopliae), nematodi – Steinernema carpocapsae e Heterorhabditis bacteriophora, o insetti predatori o parassitoidi –Opius concolor, Psyttalia concolor e Eupelmus urozonus
• Lotta biotecnica, basata sull'uso di tecniche che interferiscono con la riproduzione della mosca, come la confusione sessuale – diffusione di feromoni sintetici che impediscono agli adulti di accoppiarsi – o la sterilizzazione degli insetti – rilascio di maschi irradiati che non producono discendenti fecondi.

La scelta del metodo di lotta più adatto dipende da diversi fattori, come il tipo di coltivazione, il grado di infestazione, le condizioni climatiche e le normative vigenti.
In questo articolo parleremo nello specifico dei rimedi bio, ovvero quelli che non prevedono l'uso di sostanze tossiche per l'ambiente e per la salute, per combattere la mosca dell’olivo.

I rimedi bio


I rimedi bio ed ecocompatibili per combattere la mosca dell'olivo si basano sull'impiego di trappole, repellenti e insetticidi naturali che sfruttano le proprietà di alcune sostanze di origine vegetale e sull’uso di organismi antagonisti. Ogni metodo può essere usato singolarmente o in combinazione con altri.
Vediamo quali sono i più efficaci e come utilizzarli.

• Trappole cromotropiche: sono delle bottiglie di plastica trasparente o gialla, riempite con una soluzione zuccherina e aromatizzata con ammoniaca o lievito. Le bottiglie vanno appese agli alberi di olivo, in modo da attrarre le mosche con il loro colore e il loro odore. Gli insetti entrano nella bottiglia ma non riescono più ad uscire, annegando nella soluzione. Questo metodo è utile per monitorare l'infestazione e ridurre il numero di mosche adulte.

• Difesa fisica con caolino: il caolino, una polvere minerale bianca, crea una pellicola sul frutto e lo rende poco attraente e inospitale per la femmina di mosca olearia, che, così, non vi depone le uova. Il suo impiego non è fitotossico e non ha conseguenze sulla restante fauna e flora dell'oliveto, ed inoltre non ha assolutamente effetti per la salute dell'uomo visto che il caolino viene facilmente lavato in frantoio prima della molitura.

• Trappole a feromoni: sono delle capsule contenenti una sostanza chimica che imita l'odore delle femmine di mosca dell'olivo, attirando i maschi. Le capsule vanno inserite in trappole apposite, che catturano i maschi impedendo loro di fecondare le femmine. Questo metodo è utile per limitare la riproduzione del parassita e ridurre il numero di larve.

• Repellenti a base di oli essenziali: sono delle soluzioni acquose arricchite con oli essenziali di piante come menta, lavanda, rosmarino, timo, salvia, origano, alloro, aglio o peperoncino, che hanno un effetto repellente sulle mosche. Le soluzioni vanno spruzzate sulle foglie e sui frutti degli olivi, ogni 10-15 giorni, preferibilmente al mattino o alla sera. Questo metodo è utile per proteggere le olive dagli attacchi delle mosche.

• Insetticidi a base di piretro o rotenone: sono delle polveri o delle soluzioni ottenute da piante come il piretro – un fiore simile alla margherita – o il rotenone – una radice tropicale. Queste sostanze hanno un effetto insetticida sulle mosche, che muoiono entrandovi in contatto. Le polveri o le soluzioni vanno distribuite sulle foglie e sui frutti degli olivi, ogni 7-10 giorni, preferibilmente al mattino o alla sera. Questo metodo è utile per eliminare le mosche presenti sugli alberi.

• Impiego di organismi antagonisti della mosca: si tratta di funghi entomopatogeni, nematodi o insetti predatori o parassitoidi in grado di combattere la mosca olearia.
I funghi entomopatogeni sono microrganismi che infettano e uccidono gli insetti; i più usati sono Beauveria bassiana e Metarhizium anisopliae, che si possono applicare sulle piante sottoforma di sospensione acquosa. Questi funghi penetrano nella cuticola degli adulti e delle larve della mosca, causando la loro morte per sepsi. Il vantaggio di questi funghi è che sono specifici per la mosca e non danneggiano altri insetti utili.

I nematodi sono vermi microscopici che parassitano gli insetti. Tra questi, i più efficaci sono Steinernema carpocapsae e Heterorhabditis bacteriophora, che si possono distribuire sul terreno sotto forma di granuli idratati. Questi nematodi entrano nel corpo delle larve della mosca, rilasciando delle batterie simbionti che le uccidono per tossinfezione. Il vantaggio dell’uso dei nematodi è costituito dal fatto che essi sono resistenti alle alte temperature e possono agire anche in assenza di pioggia.

Gli insetti predatori o parassitoidi sono quelli che si nutrono o si sviluppano a spese della mosca dell'olivo. I più importanti sono Opius concolor, Psyttalia concolor e Eupelmus urozonus, che sono imenotteri calcidoidei. Questi insetti depongono le loro uova nelle larve della mosca, provocando la loro morte per parassitismo. Il vantaggio di questi insetti è che sono autoctoni e si possono favorire con pratiche agronomiche appropriate, come il mantenimento di siepi e fioriture spontanee.

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