Storia del Trattore
Dal 1770 ai giorni nostri

M.A.I.E.R. Srl

Oggi tutti noi godiamo dei risultati ottenuti, dall’invenzione di una delle macchine che, ha contribuito a rivoluzionare l’industria agricola e non solo, di tutto il mondo.
Il trattore, una macchina così complessa, che è riuscita a semplificare lavori che fino a quel momento, richiedevano l’intervento di molte persone e di molti giorni lavorativi.
Il primo tentativo di riuscire a costruire un qualcosa che potesse assomigliare ai trattori che oggi noi siamo abituati a vedere, risale al 1770 grazie all’ingegnere francese Nicholas Joseph Cugnot, che provò a costruire un prototipo alimentato a vapore, che finì distrutto dopo il primo tentativo.
Con questo articolo, affronteremo i vari passaggi storici che hanno contraddistinto il percorso verso la nascita del primo trattore dell’era moderna.

Il trattore a livello industriale:


Nel 1892 negli Stati Uniti nacque il primo trattore industriale.
I primi modelli non facevano di certo della maneggevolezza la loro caratteristica principale, ancora troppo pesanti per essere impiegati in ogni situazione.
Dal 1907 al 1917 Ford cominciò a costruire i primi esemplari del famoso modello Fordson che ebbe un ruolo importantissimo nella meccanizzazione agricola mondiale.

L’industria dei trattori italiana:


Il primo prototipo del trattore italiano fu ideato dalla Cassani che diventò la SAME nel 1942, che fu progettato nel 1927 da Francesco Cassani giovane ingegnere di 27 anni.
È durante il periodo compreso tra le due guerre, che l’industria dei trattori registrò un periodo roseo grazie all’ascesa di alcune società costruttrici come la Fiat, la Landini, la Same, la Pasquali, la Lamborghini la Goldoni e la Carraro.

I trattori dopo la II Guerra Mondiale:


È in questo momento che i trattori cominciano a convertirsi al motore Diesel, messo a punto alla fine dell’800 da Rudolf Diesel.
Questo genere di motore identificato con il nome di motore a compressione, o ad accensione spontanea, deve la sua particolarità al fatto che nel cilindro viene immessa solo aria, che viene poi compressa adiabaticamente nella fase di compressione. È a questo punto che viene iniettato gasolio che, a causa delle elevate temperature raggiunte dalla compressione dell’aria, si incendia spontaneamente favorendo la combustione e cedendo lavoro allo stantuffo.
All’inizio degli anni 60 quasi la totalità dei trattori europei montava un motore Diesel.




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